ASIAN STUDIES GROUP

giovedì 12 agosto 2010

Chinese Direct Investments, new project for equity exchange in Milan


MILAN: Italy it'll represent a point of beginning for chinese investments. That was the topic moved forward during the summit has been held at Palazzo delle Stelline in Milan, at the presence of Fang Jianguo, vice president of China Beijing Equity Exchange, special department in charge of privatization of previous state's managed companies in China after 90's.

The Institution represents the concrete intention moved by Beijing to create new dimension of introducing chinese economic potential on international scene. After first step focused on internal issues, now CBEX is going to introduce research's program to allocate direct investments abroad; for Europe, Beijing has fixed its Office in Milan, developing collaboration with italian professionals.

For this reason, during the summit has been introduced the activity of China Milan Equity Exchange, head by Marco Carone, lawyer and specialist on company law and business analysis in China, the activity of CMEX managed in synergy with other participations, like Italian - Chinese Chamber of Commerce, will support those business purposes that from chinese side will need advisory to allocate direct investments on european market.

The realization of CMEX will lead Milan city on main role for making research, improving business relations among european partecipants, reinforcing the important position that the city will get in occasion of next Expo in 2015.

As follows you can read my analysis published on Corriere Asia as special report for the summit - (italian version).

La Cina investe in Italia: una nuova opportunità di sviluppo parte da Milano


MILANO: Si è tenuto oggi presso la Sala Pirelli a Palazzo delle Stelline a Milano l'incontro / presentazione progettuale dal titolo "IDE cinesi in Italia: una nuova strategia di sviluppo per le imprese?". Il dibattito ha delineato il profilarsi strutturato di un programma di attrazione di capitali cinesi per l'investimento diretto sul nostro Paese.

L'interesse e le potenzialità del progetto sono più che concrete ma accanto all'appetibilità dell'argomentazione appare parallelamente necessario il richiamo ad una sensibilizzazione nei confronti di aspetti differenziali delle business culture coinvolte nonché di agevolazione burocratica del nostro sistema, tali da accogliere con "coscienza e agilità" quella che potrebbe rappresentare un punto di svolta importante per l'economia italiana ed europea a partire proprio da Milano.

Il seminario, presentato da Camera di Commercio Italo Cinese e Fondazione Italia Cina, ha ospitato il vice presidente del China Bejing Equity Exchange, Fang Jianguo, l'istituto ufficiale incaricato da Pechino nell'attività di classificazione, gestione e sviluppo organico di imprese private sorte dalla passata matrice statale e rivolte più che mai su scenari di internazionalizzazione di investimenti nell'ottica di ampliamento profittuale.

Dopo quasi 4000 progetti di acquisizione, investimento e ricollocazione conclusi, la CBEX si affaccia ora sull'Italia e attraverso il China Milan Equity Exchange, presieduto dal senatore Franco Debenedetti e diretto dall'Avv. Marco Carone, ha sottolineato oggi l'interesse nel promuovere un tavolo di trattativa maturo e referenziato sul coinvolgimento attivo di investitori cinesi nel nostro Paese.

I settori principali? Moda, lusso, design in primis seguiti da manifatturiero di qualità, energie e tecnologie rinnovabili. Settori su cui la Cina ha sempre operato con grande interesse anche in dinamiche di trasferimento tecnologico.

I numeri di CBEX parlano chiaro: un incremento del volume di attività pari al 38% annuo, oltre quindici anni di operatività consolidata, un salto esponenziale dei margini profittuali registrati in occasione delle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e un interesse concreto nel consolidare una filiera di desk operativi in diramazione strategica da alcuni principali mercati mondiali. Milano in Italia, Tokyo in Giappone, Miami negli Stati Uniti e Johannesburg in Sud Africa. Recentissima la partnership con un desk in Russia.

Come spiega Debenedetti, presidente della realtà italiana CMEX, unica affiliata europea al CBEX e da cui verranno convogliate sul nostro territorio l'attività di ricerca, introduzione, avvicinamento e regolamentazione di flussi d'investimento, "l'eventualità di investimenti diretti cinesi in Italia non solo favorirebbero il sistema lavoro e produttivo ma consoliderebbero uno scambio di valore per quanto concerne un confronto virtuoso nelle dinamiche della culture d'impresa fra Cina e Italia"

Come rimarca poi Mario Zanone Poma, presidente della Camera di Commercio Italo Cinese, la dimensione di dialogo sembra essere maturata negli ultimi anni in una prospettiva conciliante e di dialogo rispettoso e maturo. La stessa camera di commercio per favorire un'atmosfera che fosse di aiuto e supporto reciproco ha istituito nel 2004 una Camera di Conciliazione valida a sostenere relazioni bilaterali fra imprese cinesi e imprese italiane nella reciproca sicurezza e rispetto di elementi di paternità produttiva, intellettuale e strutturale senza però snaturare l'importanza di un dialogo che intercorra nuovi scenari di cooperazione e investimento congiunto.

La Suntech, azienda invitata alla tavola rotonda nella rappresentanza del Country Head Vincenzo Quintani, colosso cinese operante nel settore dei pannelli fotovoltaici, in soli pochi anni competitor affermato di Sharp sul mercato mondiale con oltre 12.500 dipendenti, la cui strutturazione della divisione in Italia è stata seguita direttamente dallo studio amministrato dall'Avv. Carone (Carone & Partners), è la rappresentazione più concreta di un'esperienza di investimento diretto cinese dai risultati più che significativi.

Le osservazioni di Alessandra Bechi, direttore dell'ufficio Tax & Legal dell' AIFI, associazione italiana del private equity e del venture capital, rimarcano la posizione di interesse nel valutare una serie di operatività reciproche che investimenti diretti saprebbero valorizzare anche nell'ottica di progetti di internazionalizzazioni convogliati dalla stessa SIMEST, in recente partnership con AIFi e incubatore nazionale di operazioni d'investimento e internazionalizzazione dirette ai mercati dell'Asia orientale, principalmente Cina.

La riflessione conclusiva di Carone, ceo CMEX sottolina lo spirito con cui la ricerca e l'attività di approccio verrà consolidata: "Accettare investimenti diretti significa anche comprendere qualcosa di più della Cina; non vi è cosa migliore che lavorare direttamente e alla pari con i cinesi senza pregiudizi, ma quello che valorizzeremo sarà una selezione importante di partners fatta attraverso CBEX e che garantirà l'accesso sul nostro mercato di investimenti ad alto credenziale, solo da parte di gruppi cinesi che sapranno valorizzare risorse e qualità del nostro sistema produttivo e manageriale.

Milano, Paolo Cacciato

Link correlati all'articolo

CBEX - China Beijing Equity Exchange

CMEX - China Milan Equity Exchange

Studio Legale Carone & Partners



lunedì 7 giugno 2010

New didactic project mediated by Asian Studies Group in Province of Monza & Brianza: Study Center for Eastern Asia















MILAN: Asian Studies Group, multidisciplinary association in Milan focused on didactic field about eastern Asia and particulary involved on business culture mediation, negotiation and research's projects among China, Japan and Korea, introduces its last professional collaboration in Italy.

According to specific neeeds issued by Carlo Porta High School in Monza (Province of Monza and Brianza) ASG is going to provide well arranged special programs about japanese and chinese language and culture to promote more conscious formative approach. The collaboration will start officially next September and it'll be presented in details this week, on 9 pm, 9th of June at Carlo Porta's HQ in Monza.

Asian Studies Group will manage the activity of new reasearch lab inside the High School, called Study Center for Eastern Asia, involving first students from Carlo Porta, in collaboration with teachers of the same structure, to get part into language study programs and promoting several study travels in Japan and China as well. About this issue ASG has already concluded several partnership programs with professional training centers and language school in China and Japan.

On second step the Association will arrange special activity on different fields for private users, professional associations, local institutions and companies from Monza and Brianza Area with direct support of business network members introduced by ASG's associative board.

Such synergy represents the first specific effort since the local citizens have confirmed for Monza & Brianza area the condition of separate province by Milan. For this reason the project is considered as important resource to improve not only the didactic offer for eastern asia languages courses on the area, but also to introduce concrete programs to approach on conscious and more specific way eastern asia markets.

Recently Asian Studies Group has consolidate several professional services to support on the best way, with continous and specialist help, different projects development's issues on China and Japan introduced by ASG members.

On doing so, ASG is taking care of direct negotiation with asian partners, business researches, arrangement of specialized courses and trainings for managers involved on business issues in Asia, direct promotion on place and support for rapid problem solving. It also going to continue the good collaboration with Institutional Centers for Invest, Business relations and Internazionalization porgrams in Japan and China.

Last specialist service managed in Italy recently has confirmed the new interest of the multidisciplinary association about Korea Area. In fact ASG, beyond the opening of new language courses for Korean language in Milan, has arranged on demand particular study workshop for companies and professionals focused on business culture's dimension, etiquette, economy system's features and marketing strategy for business relations with koreans partner. The program has taken place last April at Technology Center in Navacchio (Province of Pisa - Tuscany) and has been managed with the direct support of Dr. Adriano Gasperi, Scientific Committee Secretary for Milan EXPO 2015.

For more info about Asian Studies Group or to submit request about our activity please contact us


sabato 29 maggio 2010

Chinese Contemporary Art - Liu Bolin In Italy- 2010

In Tokyo, Paolo Cacciato: I'm very pleased to introduce here on my blog the last project mediated by, Asian Studies Group, multidisciplinary social promotion association in collaboration with Italy China Foundation and produced by Boxart Gallery. Hiding in Italy 2010 is a visual - photo production focused on one of most controversial artists on chinese contemporary art's view. Liu Bolin nowadays is really popular in China and he was introced on his first time in Italy for a shooting - tribute in Verona by Boxart Gallery in 2008. This year we've done our best offering to Liu Bolin a more deep cultural opportunity to realize his artistic research in our country. Last April, the artist visited Venice and Milan and selected particular locations for his new shooting that is going to get shape on important photo exhibition in Milan, like the first real national exhibition by Liu Bolin in Italy.

liubolin2010.jpg


It was big surprise for me know that Bolin is famous in Japan as well. Indeed on several japanese blogsites it's possible to see his most famous shoots. I loved to find out several photos selected by his first experience in Verona

Japanese Blogsite about Liu Bolin

as follows you can read official press release for Hiding in Italy.

MILANO & VERONA: On the occasion of Liu Bolin’s return to Italy, two years after his first residency programme, Boxart is promoting the second Italian production of works by the Chinese artist, in collaboration with the Italy China Foundation, chaired by Cesare Romiti and with the Asian Studies Group, the cultural-exchange association between Italy and Asia.

With the cooperation of:
With the support of:

The project by the Chinese artist, who became famous with his Hiding in the City series, has come to life in buildings and places that are of social and historical significance for the history of Italy. These include the Veneranda Fabbrica del Duomo and the La Scala opera house in Milan, but also in St Mark’s Square, the Rialto Bridge, and the Conzafelzi Bridge in Venice, all of which are authentic icons of Italian culture.

After the shots he made in Verona in 2008, Palazzo Lombardia, a symbol of Italian modernity, also “posed” in 2010 as the background for Liu Bolin’s “camouflage”. Milan is also the setting chosen for the presentation of the Hiding in Italy project which is to be presented to the Italian and international public in the autumn this year. It is in this city that Forma, the international photography centre and exhibition space set up in synergy by Fondazione Corriere della Sera, Contrasto, and ATM Milano is located.

Boxart Gallery official page

behind the scenes

Bolin in Italy during shooting - The video


L'opinione: Internazionalizzazione, nuove sfide e opportunità in Asia orientale.








TOKYO: Interzionalizzarsi. Un termine che più di una volta abbiamo sentito ripetere in differenti frangenti. Aprirsi all'estero, convogliare progetti e investimenti in una dimensione trasversale che abbracci nuove prospettive e nuovi mercati.

Le opportunità? Crescita degli utili, amplificazione della brand awarness di una corporate all'infuori dei confini nazionali, ampliare produttività, diversificare produzione e investimenti, catturare nuova utenza e intavolare sinergie con interlocutori precedentemente irraggiungibili. In un unica parola: CRESCERE.

Molti però dimenticano che internazionalizzare significa necessariamente localizzare, o meglio, RI - localizzare.

Motivo per cui l'oggetto della nostra attività commerciale, ma anche più semplicemente l'idea, l'ambizione che sottende il bisogno di internazionalizzazione medesimo devono trovare applicazione in uno forma ridimensionata in armonia con tessuto culturale, sociale, linguistico, produttivo, comunicativo verso cui tendiamo di estendere la nostra realtà.

Alla luce di tutto ciò, risulta essenziale un'attività di sottile mediazione, in primis è avviata dai soggetti stessi che vivono la partecipazione diretta nel processo di internazionalizzazione: imprenditori, ricercatori, professori, artisti, studenti... e via seguendo.

Un apporto fondamentale è fornito poi da figure di esperti, linguisti, conoscitori del mercato, facilitatori, che uniscono il loro apporto professionale a quello emozionale dei soggetti coinvolti in prima persona. Mediatori culturali e esperti negoziatori che, il più delle volte, si trovano a sostenere non solo il peso professionale della loro attività condotta fra Paese di origine e continue trasferte all'estero, ma sono bensì chiamati ad un sostegno morale e di confronto con i soggetti promotori anche nei momenti in cui il processo rivela ostacoli, stasi e punti critici, se non addirittura perdite rispetto ai piani prefissati, siano essi condotti con alti investimenti o semplicemente con il convogliare energie, estro e ambizione.

Una sfida appassionante che dimostra punti di difficoltà ma anche di marcata realizzazione tanto più alti quanto più questi siano conseguiti in mercati non solo geograficamente lontani, bensì profondamente diversi per business culture, lingua, struttura delle relazioni commerciali e magari tradizionalmente poco inclini alle soluzioni provenienti dall'estero (soprattutto se proposte da piccole e medie imprese, liberi professionisti, artisti e freelance)

L'Asia orientale ben rappresenta un traguardo di questo tipo. Localismi estremamente diversificati all'interno della regione, problematiche diplomatiche e di unificazione commerciale, separazioni monetarie, rallentamento delle pratiche multilaterali all'interno del mercato asiatico stesso sono veri e propri ostacoli ad un processo di internazionalizzazione rapido e di larga proporzione.

Allo stesso tempo però la dimensione di questi mercati regionali, curiosità socio commerciale verso la produttività e creatività made in Europe e made in Italy, tasso di crescita economica in espansione e settori sensibili di speculazione estremamente vividi di quest'area rendono l'Asia orientale un confine di straordinaria attrazione non solo dal lato commerciale ma anche di confronto umano e socio culturale.

Il consiglio che mi sento di muovere da mediatore linguistico e culturale operante in business negotiation in Asia, nippologo e sinologo, diviso nella vita e nel lavoro fra Milano e Tokyo con punte esplorative e di ricerca in Cina, è sicuramente di stimare e cavalcare le potenzialità di queste mercati senza però tralasciarne le difficoltà strutturali che un processo di mediazione e inserimento, di qualunque natura esso sia, possa incontrare.

Cina, Corea, Giappone rappresentano realmente tre panorami di altissima appetibilità per dimensioni strutturali del mercato e le risorse disponibili dal nuovo target sociale (caso della Cina), sensibilità e profonda maturità commerciale nel rispetto di relazioni consolidate (Giappone), eccezionale dinamismo produttivo e bisogno di visibilità a livello regionale e internazionale (Corea).

L'assenza poi di un mercato unitario, se da una parte può essere visto come un ostacolo forte alla rapidità di trasmissione di merci, persone, progetti e investimenti, dall'altro rappresenta un punto di forza, soprattutto in momenti di comprovata crisi internazionale. Laddove i regionalismi economici difatti soffrono unitamente e risentono a livello multiregionale delle problematiche di ogni singolo Stato membro, in Asia orientale la politica economica e commerciale è ancora oggi strutturata secondo trattati bilaterali, salvaguardando alcune prospettive e mantenendo anche in periodo di stagnazione economica un vigorismo perlomeno bilaterale assolutamente continuativo e marcato. Trovarsi all'interno di tale relazione, come realtà estera internazionalizzata, rappresenta un punto di forza non indifferente e di realizzazione pienamente percettibile.

Da diversi anni la corsa giapponese alla salvaguardia delle relazioni commerciali con Cina ha aperto un asse di sinergie molto forti che hanno coinvolto Tokyo, Taipei (Taiwan), Shanghai e Pechino creando un'area di sviluppo intensa delle relazioni fra cui anche molte realtà italiane si sono trovate positivamente e attivamente trascinate. Ora sembra essere la volta della Corea nell'attirare l'interesse dei giapponesi per quanto concerne vigoria produttiva, forza d'export e intensa ricerca applicata agli ambiti tecnologico e scientifici. Un clima di continuo contattoe affiliazione ma anche di perenne e attenta preservazione dei confini in cui anche le realtà straniere vengono a confrontarsi in una rilocalizzazione continua del proprio business.

Questa dimensione appare ricca di spunti di riflessione per quanto concerne le ambizioni di partenza e gli obiettivi prefissati da parte di imprenditori, ricercatori e professionisti italiani in Asia, il più delle volte trascinati dalla contingenza a riconfigurare mediazioni, negoziazioni e target in un appassionato e vigoroso crescendo.

Poter analizzare alcune di queste dinamiche servie realmente a comprendere il tesoro che un'apertura verso questi mercati può rappresentare non solo in termini di profitto quanto di crescita umana, professionale e di relazione interculturale.

Da Tokyo, Paolo Cacciato