ASIAN STUDIES GROUP

martedì 2 settembre 2008

Autodesk, cooperation for new projects of "designed in China"



China’s desire to give its home-grown design and engineering students the skills to compete in the global market received a boost in March, when Autodesklaunched a student design community for the country.

The design innovation technology company has created a web portal in co-operation with the ministry of education that offers students from several of China’s universities free downloads of the latest digital design tools for specialities related to architecture, building and mechanical engineering.

The initiative is part of Autodesk’s overall education strategy to train a new generation of skilled graduates who can meet the employment needs of China’s fast-diversifying economy.

Three years ago, the group set up a Center of Excellence computer laboratory with cutting-edge design technologies in collaboration with leading Chinese universities to develop a multidisciplinary curriculum customised to student needs.

Currently, Tsinghua University, Tongji University, Harbin Institute of Technology, South China University of Technology (SCUT) and Shanghai Jiao Tong University benefit from this project.

As public and private sector organisations in China increasingly recognise the opportunity the global design industry offers the local economy, China’s universities are realising the importance of partnering with global leaders such as Autodesk.

The industry ventures are in line with a recent government campaign to focus on “independent innovation”. The goal is to move away from “Made in China” to “Designed in China”, by creating value-added, home-grown products, services and technologies.

From FT Analisys

ITALIAN ARTICLE FROM CORRIERE ASIA - Edited by Dr. Paolo Cacciato - Asian Studies Group Research Staff


SHANGHAI: La percezione comune diffusasi nell'ultimo ventennio a macchia d'olio sul panorama commerciale internazionale richiama al protagonismo del made in china su ogni settore. 
La diffusione di un marchio distintivo, quella della produzione cinese, trascina con sé timori, perplessità ma come spesso accade il guadagno di molti.

Quello che però pare essere cambiato è il coinvolgimento cinese in questo rapporto produttivo. La Cina post olimpiadi sembra procedere stanca e a tratti mortificata da questo ruolo di "vincente produttore low cost dai dubbi parametri di qualità" e la pone in uno stato di sentito interesse per quelle opportunità che verrebbero a rappresentare un riscatto per l'immagine imprenditoriale e commerciale del Paese. 

Un'occasione simile l'ha offerta Autodesk, azienda leader nel settore delle tecnologie applicate alla progettazione design che ha avviato con brillanti risultati la creazione di una comunità di studenti universitari e centri di studi coinvolti in una sinergia di valore atta a fare della Cina non solo il luogo del "made in china" ma anche del "designed in China".

La cooperazione nasce tra l'azienda leader e il ministero dell'Istruzione e ha portato alla realizzazione di un portale da cui gli studenti di facoltà coinvolte possono accedere gratuitamente al download di pacchetti professionali d'alto livello messi in circolazione da Autodesk e sviluppare così durante attività di stage professionali e ricerche interne ai dipartimenti, dei veri e propri laboratori di progettazione per settori quali costruzioni, architettura, industrial design, ingegneria meccanica.

L'iniziativa sta velocizzando l'inserimento dei giovani laureati cinesi sul piano di comunicazione internazionale nel settore del design, permettendo loro di interfacciarsi da subito con applicativi professionali e di sperimentare in attività di training condotte da aziende straniere il confronto con working solutions di portata internazionale. 

Questo programma, unito a quello sviluppato oltre tre anni fa per la creazione di un centro di eccellenza informatica interno agli atenei, proietta la Cina in una posizione d'avanguarda almeno per quanto riguarda formazione e strumentazioni a disposizione degli studenti.

L'intenzione ministeriale punta alla preparazione linguistica, tecnica e di approccio open mind dei suoi migliori studenti, chiave di volta per la diversificazione del mercato. Gli atenei coinvolti sono la Tongji University, l'Harbin Institute of Technology, la South China University of Technology (SCUT), e la Jiao Tong University di Shanghai.

La portata generale del progetto pone la Cina in una luce diversa nel dialogo formativo con gli altri paesi e nello stesso tempo lascia riflettere sulle nuove prospettive di competitività per il mercato di riferimento.

I centri europei e italiani in primis hanno molto da dire e da giocare su un settore conosciuto e valorizzato da molti anni, ma è indubbia la tenacia e la preparazione della classe di laureati cinesi: padronanza perfetta di 2 o 3 lingue straniere, conoscenza di applicativi professionali già da neolaureati, e soprattutto voglia di conoscere e approdare verso nuove soddisfazioni professionali. 

E' possibile preservare un primato internazionale sul design senza il coinvolgimento diretto di aziende di primo ordine e istituzioni? ma soprattutto quanto gioca la consapevolezza di essere, nel bene o nel male, il centro del mondo mediatico, economico e produttivo già per la formazione di figure tecniche d'alto livello? La risposta comincia ormai ad essere evidente...