TOKYO: E' di questi giorni la notizia dell'approvazione da parte del Governo giapponese di una misura di tutela nei confronti de minori per l'abuso di cellulare. L'allarme è arrivato dal crescente diffondersi in Giappone di disturbi patologici legati alla dipendenza da "telefonino", soprattutto fra i più giovani. La pericolosa attrattiva nelll'utilizzo sembra essere legata all'alta polifunzionalità degli ultimi modelli commercializzati e dal costo contenuto con cui li diversi gestori propongono in via concorrenziale servizi di connessione a internet attraverso il proprio telefono mobile.
E' facile pensare che l'alta velocità di connessione, la presenza di banda d'accesso alla rete in ogni locations, la diffusione di cellulari a costo contenuto e ad alta fruibilità, abbiano favorito il diffondersi di un'abitudine presso sfociata in malessere patologico
Tra l'altro i dati rilasciati dal Ministero dell'Educazione specificano che oltre il 60% dei ragazzi giapponesi entro i 14 anni posseggono almeno 1 telefono cellulare. Ciò ha alimentato la percezione comune secondo cui il telefonino non rappresenti per i più giovani nient'altro che un "giocattolo costoso", di facile possesso e accesso. Dal mondo politico si accalorano le raccomandazioni alle famiglie. E' lo stesso primo ministro Yasuo Fukuda ad aver firmato la delibera ministeriale sul pannello di riforma dell'educazione questa settimana attirando grande attenzione mediatica sull'evento, quasi a sottolineare l'importanza della questione.
In effetti la primissima percezione che si avverte muovendosi qui in Tokyo fra la matassa di linee della metropolitana e ferroviarie della capitale è quella di scontrarsi con una giovanissime popolazione di viaggiatori silenziosa e assorta nei propri cellulari. Al chiacchierio continuo dei ragazzi italiani nelle metro nostrane si contrappone palesemente la silenziosa dipendenza da web dei giovanissimi ragazzi giapponesi.
In particolar modo, la tendenza maggiore è quella di passare ore al giorno nello scambiarsi email, soprattutto durante l'orario scolastico. Paradossalmente, poi, la ridicolizzazione sociale da parte degli adolescenti giapponesi colpisce quei giovanissimi neofiti da dipendenza web - cellulare che per almeno 30 minuti non rispondono alle mail "di classe" o "del gruppo", subendo una sorta d'etichettatura ed estromissione dalla comunicazione veloce sostenuta normalmente all'interno della cerchia di amici.
Sebbene il Giappone rappresenti realmente un'isola felice nella comunità internazionale per quanto riguarda gli episodi di criminalità ordinaria, oltre che di omicidi e stupri, dall'altra rimane in testa alla classifica mondiale per quanto concerne crimini "informatici". Diffusissimi sono casi di adescamento, ricatto psicologico, web community suicida etc. Frequentemente programmi tv e giornali ricordano ai più giovani di non inviare foto personali via web. Uno degli ultimi casi di crimine da web ricorda l'episodio di un ragazzino che mandò alcune sue foto ad un sito internet e venne ricattato per mesi sotto richieste di denaro che se non soddisfatte sarebbero sfociate in un uso improprio delle foto spedite. Il ragazzino ancora minorenne, visse nel timore per mesi soffrendo di continui disturbi mentali e sociali.
Ormai qui in Giappone nessuno è abituato a controllare la posta elettronica dal proprio computer, soprattutto quella personale. Tutto avviene per strada, in costante movimento e in velocità proprio attraverso il cellulare e convenientissimi contratti di utilizzo della rete. Sono gli stessi genitori a fornire un esempio fuorviante sull'utilizzo dello strumento di telefonia mobile, fornendo ai figli i propri recapiti mail da cellulare. E' ormai sempre più frequente, poi, anche nel mondo del lavoro, la richiesta di fornire un indirizzo email che sia sempre accessibile e fruibile. Ecco allora che il cellulare si rivela il mezzo più facile, veloce ed economico.
Il panel deliberato dal ministero prevede un sistema di controllo dei cellulari consegnati ai minori: un sistema collegato attraverso satellite con il cellulare dei familiari, che permetta il controllo continuo del minorenne sui luoghi e i posti frequentati oltre ad sistema di filtro che acconsenta l'accesso ristretto al web, oltre alla quantificazione delle mail inviate.
Da Tokyo, Paolo Cacciato
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